Nuovo Contratto Statali: aumento di stipendio e settimana corta ma protestano i sindacati

Tavolo di confronto tra funzionari del ministero e sindacalisti, dove si parla del rinnovo del contratto dei dipendenti statali

Finalmente è giunto l’accordo sul rinnovo del contratto per il comparto delle Funzioni Centrali, ma non senza polemiche, dopo una lunga e turbolenta trattativa.

Questo rinnovo interessa circa 195.000 dipendenti di ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali, ma la strada per arrivare alla firma dell’accordo è stata tortuosa da seguire, con le principali sigle sindacali ancora una volta profondamente divise.

Chi ha firmato l’accordo?

A sottoscrivere l’intesa sono state la Cisl-Fp, insieme ai sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp.

Fp-Cgil e Uil-Pa hanno deciso di non aderire, esprimendo il proprio dissenso in una nota congiunta che critica l’operato del governo e dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.

Le novità previste dal rinnovo del contratto per il comparto delle Funzioni Centrali

Nonostante le divisioni sindacali l’accordo raggiunto prevede importanti novità sul fronte retributivo e organizzativo, perché i dipendenti statali interessati riceveranno in media un aumento di 165 euro mensili per 13 mensilità, con variazioni a seconda dei diversi profili professionali.

Tra le principali modifiche spicca anche l’introduzione della settimana corta, su base volontaria, con 4 giorni lavorativi a parità di stipendio e di ore settimanali. Una sperimentazione che dovrà essere ulteriormente approfondita a livello parlamentare, con un confronto ancora in corso tra maggioranza e opposizione.

Altro tema caldo è quello del lavoro agile, con l’obiettivo di superare il vincolo della presenza fisica prevalente: verranno infatti individuate le attività che potranno essere svolte in modalità remota, con la possibilità per alcune categorie di dipendenti, come i neo-assunti o quelli con particolari esigenze di salute o familiari, di ottenere un numero maggiore di giornate di smart working rispetto al resto del personale.

Si tratta di un rinnovo contrattuale tutt’altro che semplice, ma che pare aver introdotto interessanti novità per i dipendenti delle Funzioni Centrali, sia sul piano retributivo che su quello dell’organizzazione del lavoro.

Si tratta di cambiamenti che, se ben gestiti, potrebbero rivelarsi un’opportunità per migliorare la produttività e l’equilibrio vita-lavoro di questa categoria di lavoratori pubblici.