Furti in Azienda: Come Gestirli e Conseguenze per i Dipendenti

Silhouette di un impiegato che furtivamente estrae documenti da un cassetto dell'ufficio

Hai mai pensato a quanto la fiducia sia il vero motore della tua azienda? Creare un rapporto solido con i tuoi collaboratori è la chiave per far decollare il tuo business. Ma cosa succede quando queste premesse non vengono rispettate?

Immagina di scoprire un furto o un caso di infedeltà aziendale: il colpo ricevuto potrebbe non essere solo economico, ma rischia di minare alle fondamenta il clima che hai costruito con tanta fatica. È qui che entra in gioco una figura che forse non hai mai considerato, ovvero l’investigatore privato, che potrebbe essere la soluzione più discreta per risolvere i tuoi problemi.

Perché potrebbe essere utile rivolgersi a un investigatore privato?

Leggendo questo articolo potresti stare pensando: “Un investigatore? Nel mio ufficio?”. È comprensibile che possa sembrare estremo, ma a volte è l’unica via per proteggere ciò che hai creato. Non si tratta di trasformare l’azienda in un set di CSI, ma di avere uno strumento professionale quando i sospetti diventano troppo pesanti per essere ignorati.

La vera sfida in questo caso è bilanciare la tutela degli interessi aziendali con il rispetto della privacy dei tuoi dipendenti. Un bravo investigatore sa come muoversi in questo delicato equilibrio, fornendoti le prove di cui hai bisogno, senza violare i diritti di nessuno.

Ricorda però che prevenire è sempre meglio che curare, per cui alla base è sempre consigliato dedicarsi alla creazione di un ambiente di lavoro trasparente, ma se ti trovi di fronte a una situazione realmente critica, che potrebbe aver intaccato la tua attività, non esitare a chiedere un aiuto professionale. La salute della tua azienda e la serenità di chi ci lavora onestamente vengono prima di tutto.

Un investigatore privato può essere un valido aiuto per condurre delle indagini su furti in azienda.

Quando ricorrere a un investigatore privato per dei furti in azienda?

A volte sono i tuoi stessi dipendenti a farti la soffiata, altre volte è quel buco nel bilancio che non riesci a spiegarti, ma attenzione perché non sempre i furti o le frodi si vedono a occhio nudo!

Pensa a tutte quelle informazioni preziose che fanno gola alla tua concorrenza: brevetti, liste clienti, procedure segrete. Sono il tuo tesoro aziendale e qualcuno potrebbe averci messo gli occhi sopra!

Adesso magari stai pensando: “E io cosa posso fare? Mettermi a spiare i miei dipendenti?”. Ovviamente no! Ricorda che sei un datore di lavoro, dunque hai sicuramente il diritto di proteggere la tua azienda, ma devi farlo nel modo giusto, perché i tuoi dipendenti hanno anche loro dei diritti, e l’ultima cosa che vuoi è una vertenza o una causa in caso di violazione.

È a questo punto che entra in gioco una possibile soluzione: l’investigatore privato, ovvero un professionista serio, autorizzato dalla legge, che sa come muoversi in punta di piedi nel mondo del lavoro e delle aziende.

Il suo compito è quello di raccogliere prove fondamentali, che ti servono per capire se i tuoi sospetti sono fondati o se è solo tutto frutto la tua preoccupazione. Attenzione però perché qui l’importante non è solo scoprire la verità: queste prove potrebbero essere il tuo asso nella manica in caso di procedimenti disciplinari o legali.

Ogni prova deve essere raccolta nel pieno rispetto della legge, ovviamente, dunque non servono tecnologie da agente segreto, come microspie o telecamere nascoste nelle penne. L’obiettivo è proteggere la tua azienda, non finire sui giornali per aver violato la privacy dei dipendenti.

Spesso chi effettua indagini in azienda parte dal controllare meticolosamente tutti i documenti riguardanti ordini e contabilità.

Come si svolgono le indagini in caso di furto in azienda?

L’investigatore privato, in caso di furto o infedeltà, parte con un’analisi a 360 gradi della tua azienda. È come fare una TAC: si guarda tutto, dal personale ai processi di lavoro. Questo modus operandi gli permette di capire dove potrebbero esserci delle falle.

Nella fase successiva si passa all’azione, ma niente di eclatante o sopra le righe: si parla di osservazioni discrete, analisi finanziarie meticolose, esame di documenti dell’azienda (per esempio quelli che riguardano ordini e contabilità). Si tratta di operazioni tutte rigorosamente legali.

Ma cosa fa davvero la differenza oggi in questo processo di indagine? Il digitale, ovvero i dispositivi che usiamo ogni giorno, che possono raccontare storie interessanti. E-mail, messaggi, transazioni online: sono tutte tracce che un bravo investigatore sa come seguire, per ricostruire in quadro più completo di come è avvenuto un furto in azienda o chi ne è responsabile.

Che tipo di prove sono rilevanti per il licenziamento? Quali sono i rischi nel raccoglierle?

Immagina di avere tutte le prove che il tuo investigatore ha raccolto. Adesso cosa si fa? Dipende da quanto sono solide queste prove. Non stiamo parlando di semplici sospetti, ma di fatti concreti che possono reggere in tribunale.

La legge italiana è chiara: puoi licenziare per giusta causa un dipendente se si verifica una situazione con delle conseguenze importanti, tali da compromette in modo molto grave il rapporto di fiducia tra te e la persona che hai assunto, oppure quando ci sono fatti penalmente rilevanti. Attenzione però: le prove devono essere inattaccabili!

Parliamo di video che mostrano comportamenti illeciti, registrazioni di conversazioni compromettenti, documenti contabili dove è evidente che sia in atto una frode. E non dimentichiamoci del mondo digitale: e-mail e messaggi, in particolare quelli sui canali aziendali, possono essere la cosiddetta smoking gun, ovvero la “pistola fumante” che ti serve a dimostrare la colpevolezza di qualcuno.

Non dimenticare mai che la privacy è sacra, per cui le prove devono essere raccolte come se dovessi presentarle a un giudice domani mattina, quindi devono essere ammissibili e non devono ledere i diritti dei dipendenti.

In questo caso affidarsi a un investigatore privato può essere un motivo di sicurezza in più: un professionista del campo delle indagini aziendali sa come raccogliere prove solide, senza mai rischiare di infrangere alcuna legge sulla privacy. L’ultima cosa che vuoi è trovarti dalla parte del torto mentre cerchi di farti giustizia.

Spesso nelle indagini per furto o infedeltà aziendale le prove digitali possono fare la differenza: file, transazioni online, hard disk, etc.

Raccolta delle prove e privacy dei dipendenti: un equilibrio delicato

Come già sottolineato, la privacy in Italia e in UE è una cosa seria e chi la infrange rischia pene severe: per questo motivo è obbligatorio che un investigatore privato sia legalmente autorizzato, tramite una licenza rilasciata dalla prefettura competente.

L’investigatore privato, per sua formazione, è un esperto di normativa sulla privacy, per questo sa muoversi in punta di piedi senza infrangere alcuna legge.

Non bisogna però pensare che quando un professionista indaga su un furto aziendale sia come un agente dei servizi segreti: non può usare microspie, né cimici, né telecamere nascoste in aree riservate, come i bagni o le aree di riposo.

E la vita privata dei dipendenti fuori dall’ufficio? Lì l’investigatore privato non può fare nulla, altrimenti violerebbe le leggi a tutela della privacy dei singoli cittadini.

Se decidessi comunque di assumere un professionista di questo tipo, sicuramente ti chiederà un incontro per fissare insieme degli obiettivi chiari e delle regole precise per le indagini, in modo che ogni passo di questa procedura sia documentato e giustificabile agli occhi della legge.

Quali sono le conseguenze per un dipendente che ha commesso un furto aziendale o è colpevole di infedeltà aziendale?

Cosa succede quando scopri che un dipendente sta danneggiando la tua azienda? Immagina di aver appreso che qualcuno del tuo team sta rubando o commettendo atti illeciti. Non si tratta solo di una grossa delusione, ma di un vero e proprio terremoto aziendale. Le conseguenze? Possono essere devastanti, sia per il dipendente che per te.

Parliamo prima del dipendente: il licenziamento per giusta causa è spesso inevitabile. Significa dire addio al lavoro senza preavviso e senza quel paracadute che è l’indennità di fine rapporto (il TFR), ma non è tutto.

La reputazione del lavoratore in questo caso viene gravemente compromessa, per cui trovare un nuovo lavoro diventerà un processo veramente difficoltoso, inoltre la situazione potrebbe peggiorare con ulteriori denunce e richieste di risarcimento.

Dal punto di vista legale, se le prove raccolte dal tuo investigatore sono solide, il dipendente potrebbe trovarsi di fronte ad accuse pesanti: furto, frode, appropriazione indebita, etc. Stiamo parlando di potenziali sanzioni penali o multe salate.

Come imprenditore tu potresti decidere anche di chiedere un risarcimento per i danni subiti, un passo importante e da valutare attentamente, in particolare in base a quanto sono solide le prove raccolte e in rapporto al danno stesso subito.

Ovviamente prevenire è meglio che curare: creare un ambiente di lavoro sereno è la tua priorità, ma se ti trovi in questa situazione agisci con fermezza e professionalità. La tua azienda merita di essere protetta.

Per trovare dei nuovi candidati è possibile anche affidarsi a dei recruiter esterni ed esperti, come quelli di JobbyAPL.

Come trovare dei nuovi dipendenti degni di fiducia?

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